Il sodalizio tra Apple e i professionisti dell’audio è sacro, duraturo e difficile da snidare. Nella maggior parte degli studi è sempre presente una Mac Pro o Imac pronto ad elaborare segnali, gestire contemporaneamente più schede audio, caricare centinaia di plugins. Parlando con la maggior parte dei tecnici non esiste altra soluzione; Apple è sempre stato un campione di solidità, sicurezza e affidabilità. Tuttavia ultimamente l’azienda visionaria del defunto Steve Jobs sta iniziando a non considerare le esigenze di questa fascia dei suoi clienti.
Per essere chiari, le ultime novità in ambito Mac, non sono propriamente audio-friendly. La stessa Apple si è scusata di essersi persa nell’aggiornamento del Mac Pro. Questa poca considerazione è accompagnata anche da un prezzo sempre più alto, che fa fatica a giustificare l’acquisto, soprattutto in vista di una concorrenza così agguerrita in questo momento storico.
L’alternativa si chiama Windows 10, e sempre più professionisti si stanno affidando (o tornando) al sistema operativo di Bill Gates (oramai passato in mano a Satya Nadella), come dimostrano questi sondaggi compiuti dall’autorevole portale “Pro-Tools Experts”.
Windows 10 è solido, convincente, ma soprattutto veloce e scalabile. Le opzioni presenti sul mercato per quanto riguarda l’hardware permettono di costruire veri e propri mostri disegnati per le proprie esigenze, ad un quarto o meno dei prezzi di Apple. Inoltre, la recente notizia dell’abbandono dei chip Intel per favorire architetture proprie sta creando terrore psicologico su quello che possono essere le compatibilità con i nostri amati dispositivi audio. Certo, spesso i professionisti tentano di difendere quello che nel passato ha funzionato, ma questo signori è il 2019.