Quando si parla di mastering si entra automaticamente in un mondo fatto di magia, esoterismo e alchimia. Se effettivamente alcuni studi di mastering sfruttano tutti questi principi, non possono comunque tralasciare l’elemento più importante di tutti: un paio di orecchie perfettamente allenate. Wait a moment, tutti abbiamo un paio di orecchie che possiamo allenare, ma quanto costa allenare l’orecchio? NIENTE! Solo un pò di tempo e attenzione. E allora vediamo alcuni spunti per allenare l’orecchio e per migliorare la propria resa e precisione in ogni fase della produzione musicale.
Le frequenza:
Riconoscere il range di frequenze di una nota o di un suono è sicuramente uno skill più complessi e richiesti, se suoni uno strumento hai già molta familiarità con questo concetto. Per quanto riguarda il mixing e il mastering quello che viene richiesto è il saper riconoscere range di 1/3 d’ottava. Quanto siete bravi in questo? Per allenarsi basta un equalizzatore che mostra anche una tastiera (come ad esempio FabFilter Pro Q 2 e 3) e cercare di indovinare in quale ottava e poi 1/2 d’ottava si trova un suono o una nota (un amico può aiutarvi in questo). Sarà sorprendente all’inizio come sia facile sbagliare di molto il riconoscimento delle frequenze, ma questo esercizio vi aiuterà per tutta la vita ad analizzare i brani e gli arrangiamenti.
Il tempo:
Sebbene stiamo parlando di musica dance lo standard è 4/4, ma è importante anche riconoscere musica scritta in altri tempi. La musica tradizionale celtica è un ottimo esempio per quanto riguarda tempi esoterici, o se vogliamo, i poliritmi tipici del jazz. Il tempo è molto difficile da analizzare per chi non ha esperienza, per questo consigliamo di prendere qualche lezione da un percussionista. Spesso anche nella musica dance si utilizzano sovrastrutture ritmiche particolari, quindi è bene riconoscerli.
Il riverbero:
Sul riverbero possiamo scrivere un libro intero, imparare a riconoscere il suono di una stanza e di un ambiente quando si entra è una skill molto importante. Il nostro cervello fa già tutto questo lavoro senza neanche che ce ne accorgiamo, quindi basta un pò di attenzione per sentire le differenze delle riflessioni di diversi materiali e dimensioni, strutture simmetriche e asimmetriche. Anche per quanto riguarda la musica possiamo fare lo stesso esperimento e cercare di riconoscere i tempi di riverbero di voci, drums e altri strumenti, partendo sempre da un presupposto: generalmente ogni strumento ha il suo riverbero, che può essere naturale o artificiale.
Lo spazio:
Questo è uno degli esercizi più divertenti: capire come sfruttare appieno e a proprio vantaggio la spazialità che viene generata da un sistema diffusione stereo. Prendete una traccia commerciale e iniziate ad esplorare lo spazio nel quale è stato collocato il mix, cosa c’è in centro, cosa ai lati? Cosa arriva da lontano e cosa invece è vicino a voi? Per far questo potete anche farvi aiutare da diversi strumenti che possono isolare il Mid dal Side.
Compressione e dinamica:
La compressione è una delle cose più difficili da ascoltare e valutare, soprattutto nei primi esperimenti di produzione musicale. Esistono due tipi di dinamica: la Macro dinamica, ovvero il movimento di un pezzo nel suo complesso e la Micro dinamica, la dinamica che avviene nel tempo in cui si pronunciano poche sillabe. Compressione e groove sono strettamente legati, così come la percezione di volume e l’effetto sorpresa: tutto questo riguarda la dinamica. Qualunque DAW mostra la forma d’onda di una traccia: come deve essere quella della tua prossima produzione?
Esistono molti modi per allenare l’orecchio, ci sono anche software appositi per questo esercizio, qualunque sia il metodo vale la pena dedicare del tempo ad ascoltare meglio il lavoro degli altri, per prendere decisioni più consapevoli e proseguire il proprio cammino verso una maggiore maturazione artistica.
BigBiz Studio offre servizi di Stereo Mastering e Stem Mastering.