Il fascino sempiterno del vinile
Che si tratti di un 33 giri, un 78 giri o 45 giri, il vinile è un elemento che di certo non manca nelle collezioni degli appassionati di musica. Il vinile fa tornare immediatamente alla mente i vecchi tempi in cui le classifiche erano dominate da grandi nomi della musica, quali Elvis Presley e i Beatles, ad esempio.
Non c’è dunque da chiedersi perché almeno fino a qualche anno fa fossero soprattutto i nostalgici e le persone più anziane a possedere una ricca collezione di dischi in vinile. Tuttavia il microsolco, altro termine con il quale si può indicare il vinile, non è diffuso solo tra gli amanti del collezionismo e della musica âgée, ma sta riscoprendo un rinnovato successo anche tra i giovani, oltre ogni previsione.
Già nel 2015, Music Watch aveva riportato che la metà dei dischi venduti negli USA era stata acquistata da giovani sotto i 25 anni. Il fenomeno, in ogni caso, non ha interessato esclusivamente l’acquisto di musica del trentennio d’oro ’60/’70/’80 (attraverso le edizioni limitate, grazie alle quali vengono riscoperti e messi nuovamente in commercio grandi classici in occasione di anniversari o eventi speciali) di ogni genere, ma anche artisti attualmente di successo nel panorama internazionale.
Ad esempio, nella lista dei 10 album in vinile più venduti nel 2016 negli USA figuravano “25” di Adele, “Back to Black” di Amy Winehouse e “Born to die” di Lana del Rey. Ovviamente in tale lista non mancavano neanche alcuni big di sempre della musica, quali i già citati Beatles e il compianto David Bowie.
La crescente vendita di questi supporti ha spinto molte case discografiche a stampare un numero maggiore di vinili: Sony Italia, ad esempio, ha rilasciato in commercio più di 10 milioni di dischi nel 2017, invertendo il trend che aveva interessato gli ultimi anni.
Il ritorno prepotente sulle scene musicali del vinile ha coinvolto molte nazioni: oltre alle già citate Italia e USA, anche il Regno Unito ha visto una crescita.
La spiegazione a questo inaspettato successo
C’è tuttavia da chiedersi perché proprio ora? Non è possibile dare una spiegazione assoluta a questo quesito, ma vi sono certamente alcuni elementi che possono essere presi in considerazione.Il primo tra tutti questi è la qualità della musica. I giovani stanno riscoprendo la qualità audio della musica che ascoltano, e si stanno rendendo conto che questa non può essere considerata apprezzabile con il digitale o con lo streaming.
L’esigenza di ascoltare la musica in una forma “pura”, esente da difetti, potrebbe essere una delle cause del rinnovato successo del vinile, a discapito del download, come recentemente riportato da Il Sole 24 Ore.
Il comeback del vinile potrebbe anche essere legato al desiderio di possedere un oggetto concreto e tangibile. Il difetto del digitale, infatti, è che non porta nulla tra le mani dell’acquirente, e priva i più appassionati di belle emozioni; con ildigitale, ad esempio, non è possibile collezionare dischi.
Un’ulteriore spiegazione al ritorno del microsolco potrebbe essere una semplice moda: negli ultimi tempi si stanno riscoprendo molti elementi del passato (non solo nel campo musicale), il che potrebbe spingere temporaneamente gli ascoltatori di musica ad appassionarsi nuovamente al vinile.
Ci si può aspettare dunque che tale successo duri nel tempo? Purtroppo, questa è un’altra informazione che non è dato sapere. C’è però una constatazione che non può essere contraddetta: il vinile è e sarà sempre in grado di esercitare un certo fascino.
Paolo Aliberti
Music Producer and Sound Designer @ BigBz Studio
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